Verso la richiesta di rinvio giudizio per il 23enne, ripreso più volte mente, in ospedale, infilava in profondità le dita nella bocca del piccolo, che era ricoverato per un problema respiratorio
Percosse, tentativi di soffocamento, minacce («Ti uccido»), controlli sul telefono e sugli spostamenti. La 25enne ha detto basta a una d’inferno e lo ha denunciato