Promuovono la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione. Si sentono cittadini del mondo, hanno dato vita a un’associazione che si chiama proprio così. E lavora in tutta l’Isola. Con una particolare attenzione ai bambini bielorussi. E bielorussa è Natallia Matusevich, che – con una laurea in leggi in tasca – ha lasciato la professione di avvocato nel suo paese e ha deciso di trasferirsi in Sardegna. «Sono sposata con Igor e insieme abbiamo messo al mondo due bimbi che sono tutta la nostra vita, uno di 10 anni e l’altro di due. Si chiamano Marco e Leonardo. Siamo arrivati qui due anni fa, con l’idea di vivere e far crescere i nostri figli in questo paradiso chiamato Sardegna. Abbiamo scelto Loceri, un paese piccolo ma ricco di storia, arte e tanta ospitalità. Fin da subito ci siamo sentiti accolti e non abbiamo avuto alcuna difficoltà a integrarci partecipando in modo attivo alla vita sociale e culturale attraverso ad esempio il volontariato e il teatro».

Natallia Matusevich quando, bambina, arrivò in Sardegna dalla Bielorussia (foto concessa)
Natallia Matusevich quando, bambina, arrivò in Sardegna dalla Bielorussia (foto concessa)
Natallia Matusevich oggi (foto concessa)

L’impegno di Natalia nell’associazione Cittadini del mondo è costante, intenso. Si sostanzia anche nella cura di un progetto nato quattro anni fa e sfociato in un docufilm, Dall’Est con amore. «Questo lavoro racconta le storie di quattro donne provenienti dall’Est Europa che sono riuscite a integrarsi e hanno trovato in Sardegna il luogo dove costruire la propria vita. Prodotto dall’associazione Cittadini del Mondo – Cinema per il Sociale con il sostegno della Fondazione di Sardegna, e diretto da Karim Galici, il documentario analizza attraverso le protagoniste la scelta della Sardegna come luogo dove vivere, crescere, lavorare e amare. Un racconto al femminile che parla di solidarietà, integrazione e inclusione, intrecciando esperienze individuali e vissuti collettivi».

Un gruppo di bambini bielorussi accolti in Sardegna
Un gruppo di bambini bielorussi accolti in Sardegna

Un gruppo di bambini bielorussi accolti in Sardegna (foto concessa)

Il documentario è stato presentato con successo a Napoli e a Valencia dove nell’aprile scorso il circolo dei sardi Shardana ha celebrato sa Die de Sa Sardigna. Nell’occasione il pubblico spagnolo e i sardi emigrati hanno potuto assistere anche alla proiezione di un altro documentario, Donne in avanti. Doppia tappa, quella nella penisola iberica. A Madrid è salito alla ribalta Le Cicogne di Chernobyl, iscritto in numerosi festival internazionali e già apprezzato dal pubblico di Cagliari e Roma, ma anche a Lugano e Vienna. Si tratta di un racconto, fortemente profondo e per certi versi introspettivo, del vissuto di alcuni dei bambini accolti in Sardegna dopo il disastro di Chernobyl. «Oggi adulti -spiegano dall’associazione Cittadini nel mondo - ripercorrono il significato di quell’accoglienza e la sua capacità di trasformare le vite».

Il viaggio studio Erasmus organizzato dalla scuola Cpia in Spagna (foto concessa)
Il viaggio studio Erasmus organizzato dalla scuola Cpia in Spagna (foto concessa)
Il viaggio studio Erasmus organizzato dalla scuola Cpia in Spagna (foto concessa)

Anche Natallia Matusevich, da bambina, era arrivata in Italia dopo il disastro nucleare. E in Italia è voluta tornare perché considera il nostro Paese, e l’Isola in particolare, sue seconde patrie. Per spiegare l’entusiasmo che la dottoressa in leggi bielorussa manifesta nel vivere la sua esperienza italiana valgono molto le parole di Giuseppe Carboni, presidente di Cittadini del Mondo odv. «Natalia – osserva – ha una straordinaria capacità di entrare in relazione con le persone e con le istituzioni. Ha grande voglia di fare e soprattutto grande rispetto per gli altri». Nello spirito che caratterizza il sodalizio. «Abbiamo centinaia di associati, le nostre porte sono aperte. Se una persona ha un approccio curioso e vuole contribuire in termini di idee nuove e proposte, con noi ha trovato l’associazione giusta», dice Giuseppe Carboni. L’attività di Cittadini del mondo è intensa. «Abbiamo costituito i comitati territoriali Chernobyl per l'accoglienza temporanea e il sostegno dei bambini bielorussi, un centro Culturale e la biblioteca "Rodnoe Slovo" presso oratorio di Sant'Eulalia a Cagliari nei quali sono presenti libri e materiale multimediale in lingua russa, bielorussa, ucraina e rumena. Cittadini del Mondo svolge attività di cooperazione allo sviluppo internazionale decentrata, di aggregazione e sostegno a favore della comunità immigrata, si occupa di attività di scambio culturale, giovanile, sportivo, culturale e collabora con altri enti e organizzazioni pubbliche e private». Preziosa la collaborazione delle scuole. «L’associazione – aggiunge Natallia Matusevich – esprime profonda gratitudine ai professori associati del Cpia, Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, per il supporto informativo e la partecipazione attiva alle attività di Cittadini del mondo». Una splendida realtà che abbatte muri e barriere costruendo solidarietà e accoglienza.

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