Ad Arzachena l’incontro sull’eolico offshore nel Nord Sardegna
«Un atto di violenza sul nostro territorio che dobbiamo contrastare con tutte le nostre forze», ha affermato il sindaco Ragnedda(foto Ronchi)
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Una presenza massiccia di autorità, imprenditori e cittadini, ha caratterizzato questa mattina, ad Arzachena, l’incontro sull’eolico offshore nel Nord Sardegna organizzato dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con il Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica. Segno questo che il problema finora sostanzialmente passato in sordina comincia ad essere compreso da molti, in tutta la sua dimensione ed importanza.
«Un atto di violenza sul nostro territorio che dobbiamo contrastare con tutte le nostre forze - ha affermato il sindaco, Roberto Ragnedda - nell’interesse della tutela dell’ambiente, della biodiversità e della nostra economia basata sul turismo. È intollerabile, questo; è un attacco all’identità sarda, al paesaggio, ai fondali marini. Non abbiamo la competenza su questa materia, che è dello Stato; abbiamo però la forza della parola che porteremo in tutte le sedi; non solo amministrative ma giudiziarie».
Veemente l’intervento di Maria Grazia Demontis, presidente del Coordinamento, che ha informato essere 4 gli impianti programmati per il Nord-est della Sardegna, «per 800 km² di mare che impattano su una superficie pari a 135 volte l’isola di Tavolara, con 250 torri alte anche 300 metri; Torri che sono un impianto industriale, ovvero un impianto sperimentale che, se realizzato, comprometterebbe il paesaggio, e la biodiversità, in maniera irreversibile». A questo, ha detto, «ci opporremo legalmente». Dal canto suo Agostino Conti, matematico e tecnico del coordinamento, ha confutato gli aspetti tecnici delle progettazioni e degli studi, a cominciare da quella che dovrebbe essere la materia prima, ovvero la ventosità dei siti. Fiducioso tuttavia, il sindaco Ragnedda: «Anche questa volta, Davide batterà Golia!», ha affermato; «noi abbiamo passione, determinazione, coraggio, fierezza; quella del popolo sardo che non deve essere assolutamente dimenticata!».